SANREMO 2021, LA RAI CERCA CON URGENZA COPPIE DI FIGURANTI.

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In vista di Sanremo, la Rai è alla ricerca, con urgenza, di coppie di figuranti conviventi, disponibili per le cinque serate in diretta dal Teatro Ariston del 71esimo festival: una notizia che conferma l’intenzione già anticipata da Amadeus nei giorni scorsi di procedere con il Festival dal 2 al 6 marzo, con pubblico ridotto e composto, appunto, da figuranti.

«È fondamentale avere il requisito di convivente – sarebbe scritto in un avviso, riportato dall’Ansa – che permetterà di occupare due poltrone ravvicinate, distanziate dalle altre almeno di un metro. Sarà richiesta un’autodichiarazione di convivenza e inoltre sarà richiesto un tampone (rimborsato da Rai) nei giorni precedenti la prima convocazione». Amadeus, conduttore e direttore artistico del Festival, aveva già detto di aver pensato alla soluzione di figuranti per permettere lo svolgimento in sicurezza del Festival: «Sì, pensiamo a figure contrattualizzate che sono parte integrante dello spettacolo nel rispetto del Dpcm. Con le giuste distanze possiamo arrivare a 380 persone in platea, mentre la galleria sarà ovviamente chiusa – ha dichiarato al Corriere -. Dobbiamo offrire al pubblico a casa e agli artisti che sono sul palco la possibilità di avere uno spettacolo vero. Chi dice che il pubblico non serve fa un altro mestiere. Io non mi metto a sindacare di protocolli sanitari e mi affido al giudizio di tecnici ed esperti. Su come si fa uno spettacolo invece penso di avere l’esperienza per sapere come si realizza uno show così importante».

Le polemiche in rete

In rete non mancano, però, le voci apertamente contrarie alla scelta dei figuranti. Su Twitter c’è chi si chiede come poter partecipare ai casting, ma c’è anche chi insorge perché al Festival viene data la possibilità di procedere, mentre cinema, teatri e concerti sono fermi da mesi. Così su Change.org è partita una petizione che ha superato le 20mila firme nelle prime 48 ore per dire no ai figuranti al posto del pubblico in nome dell’equo trattamento fra tutti i teatri, anche se il Festival, di fatto, funzionerebbe come stanno già funzionando altre trasmissioni televisive e l’Ariston seguirebbe i meccanismi di uno studio televisivo.

La petizione su change.org

«Cosa cambia tra i figuranti e il pubblico? Non si tratta sempre di persone sedute in platea che assistono allo spettacolo? Ne differisce solo il nome, un ottimo escamotage legale che offende tutti gli italiani che non possono lavorare nei teatri e quelli che da mesi non possono godere dell’Arte», recita però la petizione online che definisce «inaccettabile» lo svolgimento del Festival a queste condizioni. Lanciata su change.org da Claudio Bellumore, giovane direttore di coro e musicista, la petizione parla a nome di «tutti i lavoratori del settore Arte e Spettacolo e tutti coloro che tengono a cuore questa causa», recita il testo, e si rivolge al Governo oltre che alla Rai e al Prefetto di Imperia.

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