Via “madre” e “padre” dalle carte d’identità dei giovani al di sotto dei 14 anni e reintroduzione sugli stessi documenti della dicitura “genitore 1” e “genitore 2”. È questa l’ultima novità, che sicuramente farà discutere, annunciata dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nel corso del Question time alla Camera.

Il membro dell’esecutivo ha spiegato che la decisione segue le indicazioni del Garante per la protezione dei dati personali che ha rilevato come “l’applicazione delle nuove disposizioni ha comportato notevoli criticità, in termini di protezione dei dati e di tutela dei minori, nei casi nei quali i soggetti esercenti la responsabilità genitoriale non siano riconducibili alla figura materna o paterna, ora espressamente previste, ed ha rappresentano la necessità di adeguare le disposizioni al quadro normativo introdotto dal regolamento europeo in materia di trattamento dei dati personali”.

Il ministro ha, poi, ricordato che il 15 ottobre 2020 è stata proposta una ulteriore modifica del decreto ministeriale del dicembre 2015 “finalizzata a ripristinare nella disciplina di emissione della carta d’identità elettronica la parola genitori, in sostituzione di padre e madre, per garantire conformità al quadro normativo introdotto dal regolamento europeo e superare le problematiche applicative segnalate dal Garante dei dati personali”.

La stessa Lamorgese ha spiegato che il nuovo schema di decreto ministeriale ha già ottenuto il concerto del ministero dell’Economia e di quello della Pubblica Amministrazione ed ora è in attesa del parere del Garante della protezione dei dati a seguito del quale sarà sottoposto all’esame della conferenza Stato-Città.

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