DOPO CALENDA SI DIMETTE ANCHE MICHETTI

Sulle orme di Calenda, anche Enrico Michetti, già candidato sindaco del centrodestra a Roma, si è dimesso dalla carica di consigliere comunale e non siederà nell’aula Giulio Cesare. “La mia decisione nasce dalla sempre più pressante consapevolezza dell’importanza di continuare ad assicurare in via prioritaria la formazione e l’assistenza ad amministratori e funzionari pubblici. Così potrò continuare a offrire un contributo civico alla buona amministrazione”.

Michetti lascia lo scranno al primo dei non eletti di Fratelli d’Italia, Federico Rocca. 

Le reazioni all’annuncio – L’avvocato amministrativista con la passione per l’antica Roma spiega di volersi dedicare all’assistenza ad amministratori e funzionari pubblici, offrendo “un contributo civico indubbiamente superiore rispetto a quanto”, a suo avviso, potrebbe “garantire” da consigliere di opposizione. Ma il suo annuncio accende reazioni disparate. 

Se da FdI c’è chi plaude al passo indietro di Michetti (come la consigliera regionale Chiara Colosimo e il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida, che ne sottolinea la “coerenza e serietà”), in Lega e Forza Italia non la pensano allo stesso modo. L’azzurro Maurizio Gasparri, per esempio, punta il dito contro una decisione irrispettosa. “Come partito non la condividiamo”, dice anche il coordinatore leghista di Roma Alfredo Becchetti.

E Michetti diventa bersaglio anche del M5s appena diventato minoranza a Palazzo Senatorio e dell’ex pentastellato Alessandro Di Battista: “Calenda e Michetti per mesi hanno fatto dichiarazioni d’amore nei confronti di Roma” e ora “hanno rinunciato al ruolo di consigliere comunale. Vi hanno chiesto i voti ma di quei voti se ne fregano”, attacca dai suoi social.

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