ECONOMIA: LAGARDE

“La Banca centrale europea continuerà ad alzare i tassi di interesse, fino a raggiungere livelli in grado di far tornare l’inflazione al nostro obiettivo di medio termine (2% simmetrico) in maniera tempestiva” e “limitarsi a rimuovere l’accomodamento monetario”, cioè portare i tassi al livello ritenuto di neutralità “potrebbe non bastare”: potrebbero quindi servire livelli dei tassi restrittivi. E’ il messaggio lanciato dalla presidente della Bce, Christine Lagarde intervenendo allo European banking Congress a Francoforte. E oltre ad agire sui tassi, che sono la prima linea di intervento “nel contesto attuale – ha aggiunto – è appropriato che il bilancio (della Bce) venga normalizzato in maniera misurata e prevedibile”. Che significa anche ridurre la mole degli stock di titoli accumulati con i vari programmi anticrisi degli anni scorsi. “A dicembre – ha ribadito Lagarde – definiremo i principi chiave per ridurre i nostri stock di titoli nei nostri portafogli”. Ma “parallelamente, i nostri strumenti per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria”, in particolare la flessibilità sui rinnovi di titoli nel programma Pepp e il nuovo meccanismo antispread (Tpi) “resteranno attivi”, ha assicurato Lagarde. “Abbiamo bisogno che le banche continuino a far parte della soluzione. Ma minare le solide fondamenta che abbiamo costruito non aiuterebbe a raggiungere questo obiettivo. Ci troviamo di fronte a un mondo in rapida evoluzione, caratterizzato da molteplici shock e da una profonda incertezza. In questo contesto, una regolamentazione eccessivamente blanda lascerebbe le banche piú esposte agli shock e meno capaci di sostenere le transizioni da cui dipenderá la nostra crescita futura. E questo non sarebbe nè nell’interesse del settore, che sarebbe meno redditizio, nè dell’economia, che non avrebbe i finanziamenti”, ha aggiunto la presidente della Bce. 

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