Gaia Zorzi, il racconto shock: “Drogata in discoteca, nel mio sangue la droga dello stupro”
La sorella di Tommaso Zorzi ha parlato di cosa le successe in un locale dopo aver bevuto un cocktail

Gaia Zorzi, sorella di Tommaso Zorzi influencer e vincitore della quinta edizione del Grande Fratello Vip, ha deciso di raccontare su Twitter un episodio che sicuramente ha segnato i suoi vent’anni. Si trovava a Maastricht, dove ha frequentato l’università, era al secondo anno ed era “uscita con le mie coinquiline per andare a ballare e stupidamente accettai dei drink da un gruppo di ragazzi che non conoscevo”.
“Grazie al cielo quella sera una delle mie coinquiline non ha lasciato mai il mio fianco, mentre l’altra ha continuato a far serata – ha aggiunto -. Rimase pure in ospedale fino alle sei di mattina (quando poi le dissero che probabilmente mi sarei svegliata tardi e le conveniva tornare a casa)”. Un epilogo che mai si sarebbe aspettata per una serata che era iniziata con la sola intenzione di divertirsi tutte insieme: “Trovarono nel mio sangue Rohypnol un sedativo conosciuto come ‘date drug’. Anni dopo questo locale di Maastricht chiuse dopo che questa cosa successe a più ragazze e si scoprì che erano i baristi a vendere queste sostanze ai ragazzi che frequentavano la discoteca”. Il Rohypnol è conosciuto anche con il nome di “droga dello stupro” perché le vittime di violenza spesso vengono drogate, e quindi sedate, con questo farmaco che viene sciolto nei cocktail, ma anche nell’acqua.
Sotto al suo racconto sono numerosi i commenti e tra di loro anche quello di una madre di un’adolescente che ammette di provare paura, che il “sangue le si gela nelle vene”, nel leggere racconti di questo tipo.
Non è un caso se Zorzi ha deciso di raccontare questo spiacevole episodio proprio oggi. Solo pochi giorni fa aveva condiviso, sempre su Twitter, due articoli di giornale che parlavano dell’accusa di stupro a carico di Leonardo Apache La Russa, terzogenito del presidente del Senato Ignazio La Russa. La ragazza che lo ha denunciato ha raccontato agli inquirenti di essersi svegliata a mezzogiorno, del 19 maggio, “in assoluto stato confusionale”, “nuda nel letto con a fianco Leonardo La Russa”. I due si sarebbero incontrati in un locale: “Mentre ballavamo mi ero accorta della presenza di un mio compagno di scuola di liceo (…) Leonardo La Russa, figlio di Ignazio La Russa. Ci salutammo e da quel momento non ricordo più niente”, tranne di aver bevuto due cocktail.
Al centro Antiviolenze della clinica Mangiagalli, come scrive Repubblica, alla 22enne sono state refertate un’ecchimosi, una leggera ferita a una gamba e positività a cocaina – che avrebbe ammesso di aver assunto in una conversazione con una sua coetanea che era presente quella sera in discoteca – e cannabis oltre alla presenza di tracce di benzodiazepine: saranno necessari ulteriori esami per capire se la presenza di questa sostanza sia dovuta all’uso abituale di tranquillanti – ammesso dalla stessa giovane -, o da altro.
A suscitare non pochi commenti è stata poi la difesa del figlio da parte di Ignazio La Russa che tramite una nota ufficiale ha dichiarato che “lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall’avvocato estensore che – cito testualmente il giornale che ne da notizia – occupa questo tempo ‘per rimettere insieme i fatti” e ancora “Lascia oggettivamente molti dubbi il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio. Un episodio di cui Leonardo non era a conoscenza”. Nella nota infine La Russa ha spiegato che lui e la moglie hanno “incrociato al mattino, sia pur fuggevolmente” la ragazza che “appariva assolutamente tranquilla”.