La Gen Z ora vive su Twitch: “Lo streamer è il vero lavoro del futuro”

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Con il lockdown i download dell’app di streaming segna un +41%. Roberto Lucentini: “Boom legato a Covid”

Ha catturato l’attenzione di decine di utenti costretti in casa dalla pandemia, ed è letteralmente esplosa durante il lockdown, rivoluzionando il mondo dell’intrattenimento sul web. Twitch, la piattaforma di live streaming in grado di rendere obsoleto perfino Youtube, funziona così: chi ha un canale non carica video editati, ma li trasmette live. Nel frattempo, in una chat, gli utenti commentano lo show in diretta, proprio come una grande platea riunita. Nel mese di marzo 2020 il numero di download della app di streaming in Italia è aumentato del 41% e il numero di visite si è assestato intorno ai 25 milioni (+25% rispetto al mese precendente): “Per la maggior parte dei creator i numeri degli spettatori sono triplicati se non quadruplicati durante il lockdown”, ci racconta Roberto Lucentini, talent scout su Twitch e co-fondatore dell’agenzia Arkadia Network – Smart Influence. Secondo Lucentini, la crescita è dovuta soprattutto alla condizione di solitudine ed isolamento tipica della pandemia: “Dato che la piattaforma permette di commentare un evento in diretta, gli utenti possono interagire tra loro, conoscersi, farsi degli amici. È come darsi un appuntamento e godersi un evento insieme. L’interazione live è quel qualcosa in più che la televisione non potrà mai offrire”.

Un nuovo modo di fruire dei contenuti online, dunque, che fa gola a molti. Soprattutto ai brand della moda, che da qualche tempo cercano di catturare il nuovo pubblico andando a “stanarlo” laddove si trova: davanti allo schermo. Di recente, Dior ha organizzato una sfilata proprio sulla piattaforma così come ha fatto tempo fa Burberry, primo tra i brand del lusso a provare a cavalcare questo canale di comunicazione. Ma Twitch non ha attirato solo marchi di moda: sulla piattaforma sono approdati Fedez, che trascina milioni di follower, squadre di calcio come il Milan e dopo il boom della serie tv La Regina degli Scacchi, le migliori giocatrici di tutto il mondo hanno scelto questo canale per realizzare live nei quali mostrano le loro abilità.

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Secondo Vincenzo Cosenza, esperto di social media e autore del blog Vincos, al momento sono circa 4 milioni gli italiani che si affacciano sulla piattaforma ogni mese. L’età degli utenti varia a secondo del contenuto, ma copre una fascia che va dai 13 ai 34 anni. Nata nel 2011 nel settore gaming come spin-off della piattaforma Justin.tv, e comprata nel 2014 da Amazon per 970 milioni di dollari, Twitch si è ampliata ospitando anche contenuti di carattere diverso e diventando ben presto la nuova casa della Generazione Z, quella dei nati tra gli anni ’90 e il 2010. Fedez è l’esempio perfetto di uno streamer che sa parlare a questo pubblico: usa il suo linguaggio, si connette dalla “Tana del Boomer” (“boomer” è il modo in cui la Generazione Z chiama gli adulti), intervista personaggi della pop culture, riflette sull’attualità, tira fuori i suoi videogiochi preferiti. “Le celebrità che sono sbarcate su Twitch hanno spesso mostrato un loro lato meno costruito, più umano – ci spiega Lucentini -. Essere in diretta ti costringe a mostrarti senza filtri e così il pubblico si avvicina, si appassiona, si fidelizza”.

Lo “streamer” potrebbe, dunque, essere uno dei lavori più ambiti per il futuro, accanto a quello dello youtuber? E come guadagna uno streamer? Secondo Lucentini, per diventare uno streamer di successo bisogna possedere l’arte della comunicazione: non solo bisogna essere appassionati di un argomento, ma è necessario anche saper comunicare col pubblico, tenere la scena, essere dei veri e propri “showman”. “Un presentatore o un attore in televisione non si troverà mai di fronte alla difficoltà che avverte uno streamer – spiega Lucentini -. Su Twitch l’interazione col pubblico è immediata, si va in live e subito si leggono commenti e reazioni del pubblico, che possono anche influenzare lo streamer. Non è facile mantenere alta la concentrazione del pubblico e nel frattempo non perdere la propria”.

L’intrattenimento per gli utenti è gratis. Ma chi trasmette su Twitch può comunque monetizzare le proprie dirette in tre modi. Il primo è chiedendo ai propri spettatori di abbonarsi: gli utenti possono decidere di iscriversi al canale per una somma mensile variabile in funzione di benefici ricevuti (che possono essere, ad esempio, live esclusive o particolari badge). C’è poi la donazione spontanea da parte dei fan, oppure la più classica pubblicità fatta dallo streamer che decide di sponsorizzare determinati prodotti da parte dei brand che si propongono. Ed ecco quale potrebbe essere la sfida del futuro per i grandi marchi: cercare uno sponsor in questo mondo capace di catalizzare l’attenzione soprattutto dei più giovani. I numeri, al momento, parlano chiaro: a livello mondiale i più famosi streamer sono Ninja (oltre 16 milioni di follower), Tfue (circa 10 milioni) e shroud (8,5 milioni). In Italia POW3R (oltre 1,2 milioni), ilMasseo (circa 1 milione), ZanoXVII (oltre 700 mila). Vale la pena scommetterci.

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