LA GIUSTIZIA ITALIANA E IL SEGRETO DI PULCINELLA

Certo, può sembrare il segreto di Pulcinella. Ma sentirlo dire da un magistrato, da Luca Palamara nel caso, fa sempre un certo effetto. Siamo a Non è l’Arena di Massimo Giletti, dove va in onda l’intervista esclusiva al magistrato travolto dalle intercettazioni che, parimenti, stanno travolgendo il Csm. Si parla di magistratura, o meglio delle correnti all’interno della magistratura, da sempre sospettate di decidere i destini della giustizia. Circostanza che Palamara, messo all’angolo da intercettazioni inequivocabili, non può che confermare: “Non ho inventato io il sistema delle correnti – premette -. Identificare me come il male assoluto è un’operazione che fa comodo a qualcuno. Il mio ruolo era quello di mediare all’interno delle correnti”, sottolinea. Ma non è finita, perché poi Palamara è ancor più esplicito: “Il sistema premia le correnti. Oggi le bugie non le posso più dire – capitola -. Il sistema delle correnti penalizza chi non appartiene a nessuna di queste. Sono una scorciatoia, non lo si può negare”, conclude Palamara. Capito come funziona la magistratura in Italia?

Dalle chat e dagli sms intercettati dagli investigatori di Perugia emergono accordi, sondaggi, cene per spianare la strada a David Ermini verso la nomina di vice presidente del Csm. Lo scrive Il Giornale, che rivela altri retroscena con al centro l’ex responsabile giustizia del Pd: in particolare a destare interesse è la cena a casa di Giuseppe Fanfani con Palamara, il deputato dem Cosimo Ferri (ora Iv) e il collega renziano Luca Lotti. Un incontro che testimonia le manovre tra le correnti della magistratura per accaparrarsi i posti al vertice.

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