Nikita Pelizon vende corso motivazionale, “non è a scopo di lucro” ma costa 457 euro. È polemica

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Bufera sui social dopo l’iniziativa della vincitrice della scorsa edizione del Grande Fratello

Torna a far discutere Nikita Pelizon. Dopo aver rivendicato la maternità del progetto di legge sui taxi gratis fuori dalle discoteche per chi ha bevuto troppo, discusso in un tavolo governativo, la vincitrice della scorsa edizione del Grande Fratello Vip solleva una nuova bufera con un corso motivazionale che vorrebbe vendere ai suoi follower.

Tra le storie Instagram, l’ex gieffina propone un percorso di coaching online – dal titolo “Hunika Way” – garantendo una rinascita personale e il raggiungimento dell’autostima. “Dato che mi chiedete sempre come faccio ad essere così sorridente se un tempo vivevo con la depressione a braccetto – ha scritto – Vi spiegherò proprio come io sono passata da essere insicura per i traumi del passato a essere intrappolata in me stessa. Finalmente vi trasformerete nelle persone che avete sempre voluto, in persone con un’autostima pazzesca. Fra pochi giorni alcuni di voi avranno la mia esperienza e tecniche degli ultimi 7 anni. Conosco bene tante delle vostre situazioni e no, non è a scopo di lucro. In molti pretendevano anche che fosse gratis”.

Affermazioni, queste, abbastanza contrastanti tra loro: non è a scopo di lucro, ma si paga (e non poco). Quanto lo fa sapere sempre lei. Ci sono due tariffe: la prima comprende il corso, la chat telegram, una sessione live con Nikita, a 97 euro per le prime 24 ore, poi arriverà a 247, le seconda invece – quella vip – offre anche una sessione one to one con la coach, in cui, spiega: “Analizzeremo la vostra situazione attuale, i vosti interessi e attività passate per identificare i passi pratici da compiere”. Qui il costo sale a 457 euro (247 per i più veloci nelle prime 24 ore). In più, aggiunge per tutti, il 10% di sconto sul suo shop.

Nel giro di poche ore il corso di Nikita Pelizon ha fatto il giro del web, e non certo perché stesse andando a ruba. La notizia ha scaldato gli animi, considerando che l’influencer non ha nessun titolo per vendersi come mental coach. “Perché andare da qualcuno che si è fatto il mazzo sui libri per anni, quando si può andare da una che ha studiato all’università della strada? Che imbarazzo” si legge sui social, e ancora: “Questi soldi utilizzateli per investire in voi stessi da veri professionisti. Preferisco la terapia grazie”. In molti, poi, sollevano la vera questione: “Il vero problema è chi segue queste persone”. E, a quanto pare, non sono pochi.

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