RENZI CONTRO IL GOVERNO”MODIFICHI IL DPCM”

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Così com’è il Dpcm appena firmato da Conte va cambiato, soprattutto sulle nuove regole restrittive per ristoranti, luoghi della cultura e sport. Ne è convinto il leader di Italia viva Matteo Renzi che nella sua enews si scaglia contro la maggioranza, di cui fa parte, dicendosi sorpreso delle parole del ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, a sostegno delle chiusure. “Servono le `4T’ – scrive l’ex premier – tamponi rapidi, terapie intensive, trasporti e tracciamento. E queste cose dipendono dalle istituzioni, non dai cittadini”.

Attacco alla maggioranza – Per Renzi “va bene rinunciare a molte libertà per il virus. Ma chiudere i luoghi di cultura e di sport è, invece, un errore: è più facile contagiarsi sulla metropolitana che a teatro. E la  chiusura dei ristoranti alle 18 è tecnicamente inspiegabile, sembra un provvedimento preso senza alcuna base scientifica. A cena – si chiede il senatore di Pontassieve –   il Covid fa più male che a pranzo? E per chi si era attrezzato valgono le stesse regole? Ci rendiamo conto del danno economico devastante?”. 

La reazione di Zingaretti – Insomma, un attacco ad alzo zero che  a poche ore dalla firma del nuovo Dpcm scuote il governo. La reazione del Pd non si è fatta attendere. A cominciare dal segretario Nicola  Zingaretti: “E’ intollerabile che forze di governo si schierino contro le decisioni prese insieme al consiglio dei ministri – ribatte il numero uno di via del Nazareno, parlando alla direzione del partito –  vedo distinguo da esponenti di governo e forze di maggioranza e iniziative politiche che reputo incomprensibili.Penso che non siano mai stati seri quei partiti che la sera siedono ai tavoli del governo per prendere decisioni e la mattina organizzano l’opposizione rispetto alle decisioni prese la sera precedenti”. 

La reprimenda di Orlando – Una dura reprimenda a cui fanno eco le parole del numero due Dem, Andrea Orlando: “Non porta bene contestare il governo di cui si fa parte – scrive su Twitter il vice-segretario Pd – ricordo nitidamente i giorni nei quali i ministri, finito il Cdm, andavano in piazza a manifestare contro il governo. Tempi assai più semplici di questi eppure non andò bene allora, per il governo ma ancor più il Paese”.

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