Salmo e Le Carie: tre canzoni punk come schegge impazzite
Il rapper, insieme alla band, tira fuori tutta la sua anima hardcore e crea un progetto parallelo

Tre schegge impazzite, proprio come Salmo. Che passa dal cantare in ciabatte sulla nave ormeggiata al largo di Sanremo, all’interpretare Zucchero con Shari sul palco dell’Ariston fino al pubblicare con Le Carie un mini ep da tre canzoni, “Tre”, in cui tira fuori tutta la sua anima più punk-hardcore, senza perdere l’ironia. Ormai Salmo ci ha abituato a tutto, sembra poter fare tutto. Certo, quando ha sfornato il pezzo con Fedez, “Viola”, i fan della vecchia guardia hanno avuto un mancamento, soprattutto perché il brano sembra una caricatura del punk-rock, ma a questo giro è tutto diverso.
Nei nuovi tre pezzi l’anima più ruvida e strumentale di Salmo, quella alla Rage Against the Machine e alla Black Flag, fuoriesce in modo musicalmente sensato e credibile. Anche perché il mondo crossover, come sa chi segue Salmo, ha sempre fatto parte, sin dai suoi esordi musicali come componente di una band, del suo percorso. Le Carie, il gruppo che accompagna Salmo in tour (ripartirà il 20 marzo con una nuova data al Forum di Milano) e anche in questa serie di pubblicazioni, sono una band collaudata composta da Daniele Mungai, cioè Frenetik alla chitarra, Jacopo Volpe alla batteria, Marco Azara alla chitarra, Davide Pavanello, ovvero Dade al basso, componente dei Linea77, uno dei grandi punti di riferimento di questo progetto parallelo del rapper sardo, e da Riccardo Puddu in arte Verano. L’artista, negli scorsi giorni, ha annunciato tramite i social e con un’irriverente campagna di volantinaggio in cui si promuoveva un fittizio studio dentistico, l’uscita di tre nuovi brani creati proprio con il collettivo.
I pezzi sono “Tu x me”, apertura del trittico in cui Salmo con il ghigno racconta una vita in cui si perde tempo a non scegliere delegando agli altri, “Bugiardo”, un viaggio beffardo fra bugie e dipendenze, e “Un attimo”, un altro schiaffone hardcore con il rapper che spiega che i giorni non gli bastano. Sono tre brani musicalmente “violenti”, molto di più rispetto a quelli già pubblicati in passato. Tracce di rap non ce ne sono, non è un’operazione crossover, ma si presenta proprio come un viaggio strumentale con le radici ben piantate nel punk hardcore. “Siamo una band”, aveva ribadito durante l’ultimo tour Salmo, confermando una sinergia speciale con Le Carie. Quell’idea di gruppo con cui poter giocare, divertirsi e lasciar viaggiare libero il demone del rock, lo ha spinto a pubblicare questo ep.
La sintonia con la band era evidente non solo nella dimensione live, sul palco, ma anche in altre operazioni parallele in cui Salmo ha mostrato ulteriori lati della sua musica. Una su tutte è stato il suo “live unplugged” realizzato sulla terrazza del Baja Sardinia Ritual Club in Costa Smeralda in cui lui e i suoi musicisti sembrano l’ensemble di un mondo che non c’è più, di un film western distopico in cui solo la musica e la bellezza che sa sprigionare sono sopravvissute. In quell’occasione era tutto intenso e delicato (un momento intimo e acustico presentato anche dal vivo in tour), mentre a sto giro con l’ep “Tre” invece ha appiccato un incendiolasciando respiro alla sua parte più rabbiosa, da pogo. Se vi state chiedendo, in definitiva, quale sia fra tutti il vero Salmo, è la domanda più sbagliata che possiate farvi perché appena vi sembrerà di aver trovato una certezza, il diavolo della Sardegna vi farà cadere le fragili convinzioni come un castello di carta.