ECONOMIA: FAKE NEWS

Uniti contro le fake news. Un consorzio guidato dall’Università Luiss e composto da Rai, Tim, gruppo Gedi (editore de La Repubblica), Università di Tor Vergata, T6 Ecosystems, Newsguard e Pagella Politica si è aggiudicato il bando per l’Italian Digital Media Observatory dell’Unione europea. Il progetto ha come obiettivo la lotta alla disinformazione e per questo fine sono stati stanziati 1,4 milioni per l’Italia e, in totale, 11 milioni per gli otto hub europei.

Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, ha spiegato che “la disinformazione accresce le divisioni nelle nostre società e mina le basi del normale dibattito democratico”. E a proposito di dati, “negli Stati Uniti il 23% della popolazione non crede alla scienza, mentre in Inghilterra il 50% non si fida della stampa”, ha ricordato Gianni Riotta, direttore del master in giornalismo della Luiss, evidenziando l’importanza dell’insegnare a “distinguere il vero dal falso”. Secondo Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, “l’ondata di disinformazione e fake news cui abbiamo assistito negli ultimi anni, in Europa e nel mondo, rischia di indebolire il diritto a una corretta informazione, che è alla base dei principi di cittadinanza democratica”. L’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes ha sottolineato “il ruolo positivo svolto dalla televisione pubblica durante la pandemia” e che, prima di questo progetto, Rai News 24 emanava un alert sulle fake news. Fuortes si è soffermato sull’importanza dell’alfabetizzazione scientifica e digitale di massa, paragonandole all’attività svolta negli anni ’60 in tv dal maestro Manzi nell’insegnare l’italiano. 

Il progetto durerà 30 mesi e Pagella Politica si occuperà di produrre una reportistica bimestrale monitorando i trend della disinformazione online. Il sottosegretario Giuseppe Moles ha ricordato la campagna di sensibilizzazione sui vaccini e ha annunciato che verranno avviati tavoli tecnici al dipartimento per l’editoria sui temi dell’osservatorio. Giuseppe Abbamonte, a capo della direzione Media e data della Commissione europea, ha evidenziato l’importanza dei codici di condotta e le misure volte a demonetizzare i diffusori di notizie false. Il fenomeno delle fake news non è nuovo e Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Tim, ha sottolineato l’importanza della tecnologia e dell’intelligenza artificiale per combatterle. Inoltre ha ribadito anche il tema della responsabilità: “Non è immaginabile che chi guadagna con una piattaforma non ne abbia la piena responsabilità. Questo non vuol dire censura, si deve pubblicare tutto ma deve esserci un controllo, come avviene per i giornali”. L’ex monopolista metterà a disposizione il Tim Data Room, l’unità aziendale che sviluppa il monitoraggio delle informazioni che si diffondono sulla rete.

Fondamentale, nel combattere le informazioni fasulle, il ruolo dei giornalisti. Da qui l’impegno di Gedi-La Repubblica a promuovere la formazione sul fact checking per tutti i propri giornalisti. Un impegno visibile anche attraverso la produzione di pillole di fact checking su tutte le piattaforme presidiate dal gruppo. Secondo Paola Severino, vice presidente della Luiss, un problema da affrontare è “la grande massa di notizie che non hanno né un padre né una madre”. Tema collegato ai gruppi oscuri che governano la malainformazione. L’antidoto, per l’ex ministro del governo Monti, è “insegnare a dubitare di notizie non validate”. 

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