QUANDO BRUCE SPRINGSTEEN SCRISSE UNA CANZONE PER I RAMONES

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Il Boss si fece convincere da Johnny Ramone a prestare la propria penna agli alfieri del punk newyorchese: ma sul perché l’operazione non andò in porto esistono due versioni differenti

“Hungry Heart” è uno dei pezzi più famosi del già di per sé apprezzatissimo repertorio di Bruce Springsteen: pubblicata nel 1980 come prima traccia del lato B del seminale “The River”, la canzone è riconosciuta come uno dei più fulgidi esempi della scrittura del leader della E-Street Band. Eppure il brano, in origine, fu scritto dal Boss su commissione, dopo aver ricevuto una precisa richiesta da dei colleghi che – apparentemente – con lui hanno poco a nulla a che spartire: i Ramones

A fine degli anni Settanta Springsteen aveva allargato sensibilmente il proprio bacino di fan firmando per Patti Smith la celeberrima “Because the Night”, finita sull’album della cantante newyorchese “Easter” del 1978

L’estrazione punk dell’interprete e i numerosi contatti che il rocker del New Jersey e il quartetto di casa al CBGB’s avevano in comune portarono il Boss e i Ramones a incrociare più di una volta le proprie strade, come in occasione di un concerto che lo stesso Springsteen, la Smith e la band di “Rocket to Russia” tennero alla Convention Hall di Astbury Park nel 1978. Fu proprio in una di queste occasione che Johnny Ramone prese il coraggio a due mani e chiese alla futura voce di “Born in the USA” di mettere la propria penna al loro servizio.

La proposta fu accolta dall’artista di “Nebraska” senza esitazioni, come raccontato dallo stesso Springsteen nel corso di un intervento allo show di Jimmy Fallon nel 2015: “Li incontrai a Asbury Park”, spiegò, “Parlammo per un po’ e pensai: ‘Accidenti, devo scrivere un pezzo per i Ramones’. Così tornai a casa, mi piazzai alla scrivania e scrissi la canzone in un lasso di tempo uguale a quella che ci avrei messo a cantarla. Una volta finita ho registrato una demo e l’ho fatto sentire a Johnny, ma lui mi disse: ‘Nah, è meglio che te la tieni’. Su questo ha avuto ragione: con me ha funzionato piuttosto bene”.

Possibile che il chitarrista, dopo un solo ascolto, abbia mandato a monte quella che sarebbe stata una collaborazione che avrebbe riscritto una porzione importante della storia del rock?

Benché la versione del rifiuto sia stata accreditata da uno dei diretti interessati, a smentirla ci aveva pensato già qualche anno prima – nel 2008 – l’ex tour manager dei Ramones, Monte A. Melnick, nel suo libro “On The Road with the Ramones”:

“Una delle più grandi celebrità con le quali ci è toccato avere a che fare è stato il Boss in persona, Bruce Springsteen. Avevamo suonato insieme al Fast Lane di Asbury Park nel 1978 e appena fatto salire il gruppo sul palco, mi sono accorto che seduto tra il pubblico c’era lui. Pensavo che nel giro di tre o quattro canzoni se ne sarebbe andato, ma alla fine rimase per tutto il concerto e li apprezzò molto. Alla fine della serata lo incrociai al bar e gli chiesi se volesse conoscere la band. Lo portai dai ragazzi e Joey gli chiese: ‘Perché non scrivi una canzone per noi?’”. Il giorno dopo Bruce scrisse una canzone per i Ramones intitolata ‘Hungry Heart’. La suonò al suo manager, Jon Landau, che gli disse: ‘Sei matto a darla via: è troppo bella’. E infatti divenne il suo primo numero uno in classifica”.

“Bruce Springsteen è in debito con noi”, ripetè più volte, negli anni a venire, Joey Ramone, ma il Boss, in un certo senso, seppe per certi versi saldare il conto (di fatto mai aperto): nel 2014, a tredici anni dalla scomparsa di Joey e a dieci da quella di Johnny, il Boss salì sul palco del Paramount Theatre di Asbury Park, New Jersey, per eseguire insieme a Jesse Malin una cover di “Do you remember Rock ‘n’ Roll Radio?”, brano originariamente incluso dai Ramones nel loro “End of the century” del 1980.

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