SILVIA ROMANO UNA NEOTERRORISTA E’ BAGARRE IN AULA

Bagarre in Aula alla Camera dopo che il deputato della Lega Alessandro Pagano ha definito Silvia Romano “la neo-terrorista”. Pagano è stato ripreso dalla vicepresidente della Camera Mara Carfagna, che ha definito “inaccettabile” la definizione ma questo non ha impedito vivaci proteste di molti deputati. Pagano, illustrando un ordine del giorno al decreto Covid, ha criticato il governo perché al funerale di un poliziotto morto per il coronavirus non era presente con nessun proprio rappresentante, mentre, ha aggiunto, “quando è tornata una neo-terrorista, perché questo è El Shabaab, sono andati ad accoglierla”.
Immediate le voci di protesta si sono levate dall’emiciclo. La vicepresidente Carfagna ha a sua volta subito ripreso Pagano. Dopo che il deputato della Lega ha concluso l’intervento ha preso la parola Emanuele Fiano (Pd), che ha definito “inaccettabili” le parole di Pagano perché ha utilizzato l’Aula per “diffamare e calunniare una persona in termini di codice penale, una persona che è stata 18 mesi prigioniera dei terroristi”. Carfagna ha a sua volta ribadito di aver già ripreso Pagano e che le sue parole sono “inaccettabili”. “Evidentemente – ha concluso – l’onorevole Pagano se ne assume la responsabilità”. Protesta anche il deputato Pd Filippo Sensi che poi su twitter racconta le parole di Pagano e commenta: “Il vomito”.
Salvini, problema non è lei ma islam fanatico – “Il problema non è Silvia Romano, una ragazza mandata allo sbaraglio, usata dai terroristi per ottenere soldi e armi, esibita velata alle telecamere di tutto il mondo da un governo incapace di gestire l’emergenza, prima sanitaria, oggi economica e sociale. Lasciamo stare Silvia, cui auguro vita lunga e felice, e guardiamo al vero nemico, al vero pericolo per i nostri figli, per l’Italia, per il mondo, per la Libertà: l’Islam fanatico, integralista, violento, assassino”. Così Matteo Salvini su fb.
Osservatore Romano, contro Silvia uno sguardo disumano – Tutti i “giudizi” che in questi giorni si sono accaniti contro Silvia Romano dopo la sua liberazione “partono da un dato in comune, da un comune sguardo, disumano. Perché disumano è lo sguardo dell’uomo quando non vuole vedere. Quando zittisce, sopprime la compassione che sempre dovrebbe abitare dentro i suoi occhi. La compassione. La capacità di sentire sulla propria pelle il dolore degli altri. E questa storia è piena di dolore, basta saper guardare”. Lo scrive l’Osservatore Romano in un articolo sulla liberazione della cooperante italiana.
“Non ho sentito e non mi interessa. Guardi, non amo la politica, non la seguo”. Così Francesca Fumagalli, la mamma di Silvia Romano, ha risposto a chi le ha domandato se querelerà il deputato della Lega, Alessandro Pagano, che ha definito una “neo-terrorista” la figlia, tornata lunedì a casa dopo essere stata sequestrata per un anno e mezzo fra Kenya e Somalia. “Se non ci foste voi starebbe molto meglio”. Francesca Fumagalli, la mamma di Silvia Romano, ha risposto così ai giornalisti che le domandavano come fossero i primi giorni della figlia a casa dopo un sequestro durato un anno e mezzo. La donna, durante una breve uscita dal palazzo per fare acquisti in farmacia e in panetteria, non ha voluto commentare nemmeno le dichiarazioni del deputato della Lega, Alessandro Pagano, che ha definito Silvia Romano una “neo-terrorista”
“Provo forte imbarazzo per le parole pronunciate oggi alla Camera da un Deputato della Repubblica italiana. Quelle parole segnano una triste pagina della storia italiana. In questi giorni abbiamo letto e ascoltato cose raccapriccianti contro Silvia Romano. Ma oggi si è superato ogni limite. Descrivere una ragazza di 25 anni reduce da 18 mesi di prigionia, con tutto quello che ha potuto passare, come una neo-terrorista non è accettabile da nessuno, tanto meno da un rappresentante delle istituzioni”. Lo scrive il ministro Luigi Di Maio su Facebook
Fico, inaccettabili le parole contro Silvia Romano – “Le parole d’odio rivolte a Silvia Romano nell’Aula della Camera sono violente e inaccettabili. Montecitorio è il luogo del dibattito e del confronto, anche acceso, non la sede per formulare insulti a una giovane che viene da diciotto mesi di inferno”. Lo dice il presidente della Camera Roberto Fico.