Un accordo per fissare un numero di entrate di uscite e “ottimizzare gli organici”, uniformando per altro le condizioni di lavoro anche ai bancari entrati con l’aggregazione di filiali ex Ubi e Intesa Sanpaolo. L’hanno siglato la Bper e i sindacati attivi nella banca modenese, che avevo annunciato l’intenzione di ridurre il personale di 1.700 unità.

L’intesa, si legge in una nota, prevede 550 assunzioni “con specifiche competenze professionali” e 300 stabilizzazioni di lavoratori e lavoratrici somministrati e di 122 apprendisti o tempi determinati, con l’intendo di favorire “un ricambio generazionale e professionale, unitamente  a una riduzione della forza lavoro, che consentirà di diminuire in modo strutturale gli oneri del personale”. Concordate con i sindacati anche nuove previsioni in tema di previdenza complementare, assistenza sanitaria e altri aspetti normativi per i lavoratori della capogruppo e firmato un nuovo accordo di gruppo riferito alla mobilità territoriale. Ci saranno 1.100 uscite volontarie e incentivate attraverso il Fondo di solidarietà e i prepensionamenti.

Positivo il giudizio sull’intesa, sia da parte dei sindacati che dal management della banca stessa. “Primo accordo sindacale per l’armonizzazione del contratto integrativo dei dipendenti ex Ubi ed ex Intesa Sanpaolo assorbiti in Bper a seguito dell’operazione di acquisizione di circa 600 sportelli da Intesa Sanpaolo, conclusa nel 2021”, commentano dalla Fabi, con il segretario nazionale Mattia Pari che rileva come “il pacchetto di accordi sottoscritto rispetti le persone, valorizzi le storie contrattuali, riservi attenzione ai territori e proietti Bper verso il futuro. Ora ci aspettiamo di concludere l’armonizzazione e di confrontarci sul nuovo piano industriale”, aggiunge. “Siamo soddisfatti per i contenuti degli accordi raggiunti che favoriscono la piena aggregazione delle lavoratrici e dei lavoratori e, in un momento così particolare per il paese, salvaguardano il criterio della volontarietà delle uscite di personale e offrono nuove opportunità professionali per i giovani, garantendo un importante ricambio generazionale e il giusto sostegno ai territori dal punto di vista”.

La Uilca è soddisfatta per l’accordo raggiunto con Bper perché a fronte di uscite volontarie sono previste assunzioni, stabilizzazioni e armonizzazione normativa ed economica. “Siamo soddisfatti – afferma il segretario nazionale Massimiliano Pagani in una nota – per i contenuti degli accordi raggiunti che favoriscono la piena aggregazione dei lavoratori e, in un  momento così particolare per il Paese, salvaguardano il criterio della volontarietà delle  uscite di personale e offrono nuove opportunità professionali per i giovani, garantendo un importante ricambio generazionale e il giusto sostegno ai territori dal punto di vista occupazionale”.

 “Sono molto soddisfatto degli accordi raggiunti, che costituiscono un’importante premessa per le nuove sfide che il gruppo sarà chiamato ad affrontare con il piano industriale 2022-2024. Tali accordi consentiranno, tra l’altro, l’ingresso di nuove risorse, a sostegno anche dell’occupazione giovanile e in un’ottica di ricambio generazionale”, commenta invece afferma l’ad di Bper Banca, Piero Montani. Montani evidenzia “inoltre, l’importante armonizzazione di alcuni trattamenti economici e normativi che riguardano le varie aziende coinvolte dalle recenti operazioni straordinarie, portate a termine con successo” da Bper.

Montani ha incassato in mattinata anche una notizia dal fronte del rating. Moody’s ha migliorato da stabile a positivo l’outlook su Bper e messo sotto osservazione in vista di un possibile rialzo i rating di Carige per effetto dell’offerta della banca emiliana per l’istituto ligure. Il miglioramento dell’outlook di Bper, spiega Moody’s, “riflette primariamente l’aspettativa che Bper, come entità autonoma, continuerà a migliorare la sua asset quality mantenendo buoni livelli di capitale e di redditività nei prossimi 12-18 mesi. Inoltre, nel caso in cui l’acquisizione di Carige si realizzasse, la rete di Bper sarebbe rafforzata in Italia e si creerebbero opportunità per sinergie ed economie di scala”. Per quanto riguarda Carige Moody’s si attende che i suoi rating si allineino a quelli di Bper in caso di acquisizione per effetto di “una piena integrazione” che permetterebbe ai creditori della banca ligure “di beneficiare della più ampia forza finanziaria di Bper”.

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