The Kissing Booth, Jacob Elordi: “Quei film erano ridicoli”

Oggi Jacob Elordi deve la sua grande popolarità soprattutto ad Euphoria, ma ha macinato i primi successi con la trilogia di The Kissing Booth. L’attore, però, in una recente intervista ha rivelato cosa ne pensa dei tre film insieme a Joey King e non ci gira di certo intorno. Il primo capitolo della rom com tratta dall’omonimo romanzo di Beth Reekles è approdato in streaming su Netflix nel 2018 aiutando a lanciare la carriera di entrambi gli attori. Nonostante le opinioni negative ricevute dalla critica, il film è piaciuto così tanto al pubblico di Netflix da guadagnare altri due sequel formando quindi una trilogia di cui oggi Jacob Elordi si pente.

La carriera di Jacob Elordi è andata avanti dai tempi di The Kissing Booht ed è stata fortemente stimolata da nuovi progetti come Euphoria e il recente Priscilla dove ha avuto modo di interpretare il Re del Rock. Ma è innegabile che il suo successo sia partito proprio dalla trilogia romantica Netflix. A distanza di due anni dall’uscita del terzo capitolo, Jacob Elordi ha raccontato a GQ che non voleva prendere parte ai film in principio:

Non volevo fare quei film. Sono dei film ridicoli. Non sono universali. Sono soltanto una via di fuga.

In The Kissing Booth ha interpretato Noah Flynn, ma l’attore ha precisato che ha cercato di trovare un modo per equilibrare la sua carriera, includendo anche film più commerciali come la trilogia di Netflix:

Seguo il mantra uno per loro, uno per me. Ma anche quella è una trappola perché poi può diventare 15 per loro e nessuno per me. Non ci sono più idee originali e ti senti come morto dentro. È una danza molto delicata. E il mio ‘uno per loro’ l’ho già fatto. Perché avere cura della propria carriera e del proprio lavoro dovrebbe essere pretenzioso? E perché dovrebbe essere figo invece non preoccuparsi e fare film scarsi rubando così soldi e tempo – le cose più preziose che possiedono infondo – alle persone?